giovedì 20 novembre 2008

Marcel Breuer e la Sedia Wassily

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La Sedia Wassily o Modello B3 fu disegnata nel 1925 da Marcel Breuer e dedicata al grande pittore russo Wassily Kandinsky, padre dell’astrattismo. Breuer, prima allievo e poi insegnante della scuola del Bauhaus, è considerato uno dei massimi esponenti del movimento moderno, fondato da Le Corbusier e Mies van der Rohe.

Il movimento, a cavallo tra le due guerre mondiali, si proponeva di creare un nuovo tipo di architettura che conferisse massima importanza alla funzionalità degli oggetti. Per la prima volta, la pura estetica veniva messa in secondo piano, o meglio, la bellezza stessa veniva identificata nel rapporto diretto tra edificio e scopo. In quest’ottica, l’oculata scelta dei materiali era considerata uno degli aspetti più importanti del processo produttivo. Breuer si inserisce in questa corrente con la progettazione di una serie di mobili in tubolare metallico tra cui la Sedia Wassily e la Sedia Cantilever.

La Sedia Wassily è considerata rivoluzionaria sia per quanto riguarda la scelta dei materiali (pelle e tubi d’acciaio) sia per i metodi di produzione. Forse fu un altra creazione di Breuer, la bicicletta Adler, ad ispirargli la scelta di utilizzare tubi d’acciaio, materiale ottimo in quanto facilmente reperibile in grandi quantità. A livello di design appartiene al movimento modernista, e oggi è considerata un classico intramontabile. Il cuoio di cui è rivestita è disponibile in vari colori. Breuer scrisse a proposito della sedia Wassily: “Allora mi era già balenata l’idea di sostituire la spessa imbottitura del sedile con un telo di tessuto teso. Inoltre volevo un’intelaiatura elastica e flessibile. In virtù dell’interazione tra il tessuto teso e gli elementi elastici dell’intelaiatura, questi mobili dovevano offrire un maggiore comfort senza peraltro risultare massicci. Cercai anche di raggiungere una certa trasparenza della forma e quindi una leggerezza tanto ottica quanto fisica. Nei miei studi sulla produzione in serie e sulla standardizzazione scoprii ben presto il metallo levigato, linee luminose e pure nello spazio come nuovi elementi costitutivi dei nostri arredamenti. In queste linee luminose e arcuate non vedevo soltanto simboli della tecnica moderna, ma la tecnica in generale“.

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